Vacallo, la scossa di Dario Tramaglino: “In testa solo la salvezza. E su Zahaj…”

Calcio, Terza lega

Autore Simone Belluzzi

31 Gennaio 2025

Il Vacallo di Crivelli ha vissuto una prima parte di stagione particolarmente complicata, caratterizzata da alti e bassi che hanno portato la squadra gialloverde all’ultimo posto nel gruppo 1 di Terza Lega, con soli 10 punti raccolti nelle prime 13 partite. La salvezza, tuttavia, rimane un obiettivo raggiungibile: il Cademario, dodicesimo e prima squadra al sicuro, è distante appena tre lunghezze.
Con un’intera seconda parte di stagione ancora da giocare e un mercato invernale promettente che ha già portato innesti di spessore come Martorana, Zenelaj, Tedde e Zahaj (proveniente dal Mendrisio), il Vacallo ha le carte in regola per ribaltare la situazione.

Abbiamo intervistato Dario Tramaglino, protagonista della prima parte di campionato con 7 gol realizzati, per entrare nel vivo della stagione gialloverde e scoprire come il gruppo sta affrontando questa sfida.

Dario, il Vacallo sta attraversando una stagione complicata e attualmente occupa l’ultimo posto in Terza Lega. Quali sono le tue riflessioni su questa prima parte di campionato?

“Sicuramente è stato un avvio difficile. Abbiamo pagato caro la mancanza di qualità in alcuni momenti e abbiamo commesso troppi errori sotto porta. Anche a livello difensivo ci sono state troppe distrazioni, nonostante penso che, come squadra, abbiamo il potenziale per essere tra le migliori del campionato.”

Nonostante le difficoltà del gruppo, hai segnato 7 gol e stai disputando una stagione importante. Sei soddisfatto del tuo rendimento personale? Quali obiettivi ti sei posto per il resto del campionato?

“So di poter fare molto di più, perché conosco le mie qualità. Non sono soddisfatto al 100%, anche io ho sbagliato molte occasioni. Ma questo è il calcio: fa parte del gioco. Mi sento comunque in fiducia, e per la seconda parte di stagione il mio obiettivo personale è arrivare a quota 20 gol. Tuttavia, ciò che conta di più è aiutare la squadra a uscire da questa situazione difficile. Essere ultimi in classifica pesa psicologicamente, soprattutto sui giovani, che magari non hanno molta esperienza. Voglio dare il mio contributo, anche aiutando i ragazzi più giovani a esprimere il loro massimo potenziale.”

Hai un idolo, un giocatore che ti ha fatto innamorare di questo sport, e un calciatore a cui ti ispiri?

“Ce ne sono molti, ma se devo fare un nome dico Cristiano Ronaldo. Lo ammiro per la sua mentalità, la dedizione e il continuo desiderio di migliorarsi. Mi ispira il modo in cui si allena e cerca sempre di essere il migliore, sia fisicamente che mentalmente. Se devo dire un giocatore a cui potrei assomigliare, direi Kai Havertz, per il suo stile di gioco.”

Tra cinque anni, dove ti vedi? Quali sono i tuoi sogni e le tue ambizioni, sia nel calcio che nella vita?

“Vivo il momento, non mi piace guardare troppo avanti. Voglio dare il 100% in ogni stagione, sia per me stesso che per la squadra. Tra cinque anni, il mio sogno sarebbe giocare in campionati di livello superiore, magari in Svizzera o in Italia, dove ci sono maggiori possibilità di fare carriera.”

Nel gruppo squadra, chi ritieni indispensabile per raggiungere l’obiettivo salvezza? E c’è un giovane che pensi possa crescere e ambire a categorie superiori?

“Tutti sono importanti: il calcio è un gioco di squadra e si vince in undici. Se però devo fare dei nomi, dico Nuno Braga e Armend Zahaj, che è un nuovo acquisto ma con cui sono cresciuto calcisticamente. Anche Cortese, il nostro portiere, è fondamentale: dà grande sicurezza tra i pali. Tra i giovani, vedo molti margini di crescita in alcuni ragazzi che possono fare il salto di qualità.”

Qual è stato il gol o il momento più importante per te in questa stagione finora?

“Il gol più importante è stato sicuramente il 2-1 contro il Riva a pochi minuti dalla fine, che ci ha regalato una vittoria fondamentale. È stato un gran gol: palla uscita al limite dell’area da una rimessa laterale, controllo e tiro sotto l’incrocio. Una grande gioia, sia per me che per la squadra.”

C’è una regola che cambieresti per migliorare il calcio di Terza Lega?

“Mi piacerebbe che anche in Terza e in Quarta Lega venissero introdotti i guardalinee, formando una terna arbitrale. Non si può pretendere che un arbitro da solo veda tutto, e spesso queste situazioni generano discussioni o tensioni in campo. L’aiuto dei guardalinee migliorerebbe il livello del gioco e la gestione delle partite.”

Hai qualche gesto scaramantico che fai prima di scendere in campo?

“Sì, bacio sempre la collana con la croce che porto al collo. Mi dà un senso di tranquillità e fiducia. Ora entro in campo con la mente più libera rispetto a un tempo, e mi sento più sicuro dei miei mezzi.”

Articoli correlati

calcio ticinese