C’è chi le lacrime le ha finite, già riversate contro un destino che sembra non voler proprio cambiare direzione. C’è chi si aggrappa alla disperazione, la stessa già provata e conosciuta in altri maledetti derby. C’è anche chi, in preda all’euforia, non si contiene e piange. Ma di gioia. Quanto deve essere dura vivere a Madrid. Quanto deve essere bello vivere a Madrid. Due facce, stesso derby. Destini e sentimenti opposti. Borghesia contro nobiltà. Reali contro Colchoneros. Benvenuti nell’inferno del Metrapolitano, dove i Galacticos si scoprono vulnerabili e fortunati, baciati dalla quella dea bendata che a Davide ha sempre preferito Golia.
Quanto deve essere dura tifare Atletico, sconfitto nel derby europeo per l’ennesima volta. E per l’ennesima volta “tradito” da una componente che con il campo ha poco a che vedere. Perché puoi allenare tutto, o quasi, ma non a vincere contro il destino. Ancelotti vs Simeone è stato l’ennesima sfilata di stili diversi, accomunati dalla ricerca della gloria attraverso idee e costumi del tutto opposti. Il talento al servizio della squadra il primo, la squadra al servizio del talento il secondo. Le due facce della Madrid calcistica.
Un confronto alla pari senza essere alla pari, deciso da un intervento dal VAR ai calci di rigore. Benvenuti nel nuovo calcio. Perché sarà un caso che farà giurisprudenza sportiva.
Si è decisa come si è decisa. Real avanti dal dischetto e Atletico beffato in casa. Che bella la Champions, per chi crede ancora che il calcio sia la rappresentazione di un popolo. Quello vestito di bianco esulta, applaude il suo condottiero che potrebbe andare nelle scuole a insegnare l’eleganza. Il sopracciglio sempre alto e la cicca sempre in bocca, ma mai scomposto nell’atteggiamento da vero…reale a complimentarsi uno per uno con staff e giocatori avversari ancor prima di festeggiare.
A Simeone il premio del coraggio, per averci provato e pure fino alla fine. Goliardo e gagliardo nel chiamare a raccolta il suo popolo, evocare gli applausi per i suoi ragazzi, sfiniti e sconfitti dalla sfortuna.
Perché il calcio, in fondo, è anche una questione di…Cholo.