È vero, non esistono più la bandiere. Non come le conosciamo, almeno. Lontani dai Maldini, Totti, Zanetti. Lontani dall’ «adottare» una maglia e cucirsela addosso. Siamo per il calcio romantico e questo, ormai, è risaputo. Siamo anche ben consci che il mondo del calcio – inteso come sistema – è radicalmente cambiato, nella forma e nella sostanza. Comandano i soldi – leggasi business – e sono poche (e rare) le eccezioni.
Ma non si può sempre canticchiare la retorica del “prima era meglio”. E allora non si può rimanere ciechi di fronte al tributo d’amore regalato dai tifosi dello Zurigo al ticinese Antonio Marchesano, passato di recente all’Yverdon dopo nove anni (252 presenze), due trofei, 72 gol e 60 assist. Numeri da grande per un grande giocatore che nel weekend è tornato per la prima volta al Letzigrund da avversario.
Visibile l’emozione fin da prima del fischio d’inizio con i ringraziamenti ufficiali della dirigenza, l’abbraccio degli ex compagni e la bellissima coroegrafia dei tifosi zurighesi. Lo striscione “Dä FCZ im herz. Tonino eine vo ois” ad affiancare la gigante icona dell’ex 10 che esulta con il braccio al cielo. Il tutto al coro “Oh Tonino…Marchesano”, la forma più romantica per salutare chi ha davvero sudato per la maglia. Bravo Tonino, orgoglio ticinese.