Novazzano, la grinta di Vallejo: “Siamo sulla strada giusta. Barberio mi somiglia…”

Calcio, Seconda lega

Autore Simone Belluzzi

20 Marzo 2025

Il Novazzano di Stefano Lippmann ha iniziato il 2025 con il piede giusto, raccogliendo quattro punti nelle prime due gare contro Monteceneri e Moderna. Un sesto posto solitario in classifica e un rendimento positivo, proprio come quello di Angel Vallejo. Il centrocampista di temperamento classe ’96, con tre gol all’attivo in campionato (due reti nelle ultime due), sta vivendo un ottimo momento. Abbiamo parlato con lui del Novazzano e di molto altro.

Sesto posto in classifica e buone prestazioni: come valuti la stagione finora?

“La racchiuderei in una parola: crescita. Sono qui da tre anni e vedo sempre piccoli miglioramenti. Quest’anno, in particolare, noto un ulteriore passo avanti. Personalmente, voglio sempre migliorare, sia a livello calcistico che umano e non guardo mai la classifica, perché indipendentemente dall’avversario entro in campo con la stessa determinazione. Dobbiamo continuare così: i risultati arriveranno da soli.”

Qual è l’obiettivo per la seconda parte di stagione?

“Scendere in campo per vincere, sempre. Mi piacciono le sfide e voglio fare meglio di partita in partita. Se riusciamo a mettere in campo più personalità e carattere, possiamo toglierci delle belle soddisfazioni. Non parlo di vincere il campionato o ottenere la promozione, ma di continuare questo processo di crescita. Anche se i risultati non arrivano subito, non dobbiamo abbatterci: lavorando sodo, le soddisfazioni arriveranno.”

Chi è il tuo idolo calcistico?

“Messi, senza dubbio. Ognuno ha il suo parere, ma per me lui rappresenta il calcio puro. E fuori dal calcio, Kobe Bryant, per la sua mentalità vincente.”

Come è nata la tua passione per il calcio?

“All’inizio lo odiavo. Ero più appassionato di baseball e basket. Quando mi sono trasferito in Italia nel 2005, mia mamma mi ha praticamente costretto a giocare a calcio perché ero un bambino iperattivo, non stavo mai fermo e gli avrei distrutto casa (ride,ndr). Non è stato amore a prima vista, ma col tempo ho imparato ad apprezzarlo. Le emozioni, le vittorie, le sconfitte e la condivisione con i compagni mi hanno fatto innamorare di questo sport.”

Dopo anni nel calcio regionale, cosa ti ha conquistato di questo mondo? E cosa si potrebbe migliorare?

“Sicuramente i tre mesi di stop in inverno (ride,ndr). Scherzi a parte, ho trovato il mio equilibrio qui in Ticino, dove mi sono sempre sentito a casa. Per migliorare il campionato, sono d’accordo con chi propone l’introduzione di playoff e playout: renderebbe tutto più vivo fino alla fine, sarebbero veramente utili soprattutto nelle ultime giornate.”

Chi sono i giocatori chiave del Novazzano? E c’è qualche giovane in crescita?

“Tolto il capitano Federico Tasco, che è fondamentale per noi, direi Pradelli e Marcozzi, la nostra coppia difensiva che sono cresciuti tantissimo. Davanti, l’esperienza di Giuliano Markaj ci ha dato qualcosa in più.
Tra i giovani, Lo Presti e Barberio stanno facendo molto bene. Barberio, in particolare, mi somiglia: ha grinta, non molla mai, non ha mai paura di mettere la gamba. Mi rivedo molto in lui.”

Articoli correlati

calcio ticinese