L’alfabeto di Calcio Ticinese: N come… Nicolò Domeniconi, capocannoniere di YLA. “Mi ispiro al pipita Higuain”

Calcio, Giovanili

Autore Simone Belluzzi

13 Dicembre 2024

Il settore giovanile del Rapid Lugano si distingue da anni per il grande lavoro svolto, costantemente ai vertici della Youth League ticinese.
Quest’anno, la società luganese ha ottenuto due vittorie nel girone autunnale con le squadre Youth League B e C, mentre con gli A ha conquistato un ottimo secondo posto, piazzandosi dietro soltanto al Bellinzona.
Il capocannoniere del girone autunnale degli Youth League A è Nicolò Domeniconi, attaccante del Rapid Lugano, che ha segnato sei reti in questa prima parte di stagione. Dietro di lui, con cinque gol, segue Giglio del Bellinzona.

Il girone autunnale è stato complessivamente positivo per il Rapid Lugano, con un secondo posto a sei punti dal Bellinzona. Cosa vi aspettate dalla seconda parte di stagione? L’obiettivo resta la qualificazione alle fasi finali? Pensate di potervela giocare fino in fondo con il Bellinzona?

«Il girone di andata è stato positivo. Abbiamo dimostrato di essere una squadra solida, con una buona organizzazione di gioco e un grande spirito di gruppo. Certo, ci sono aspetti su cui possiamo migliorare, ma con il lavoro e la determinazione che stiamo mostrando in allenamento possiamo raggiungere traguardi importanti. Sono fiducioso che nel girone di ritorno saremo in grado di competere ad alti livelli per ottenere la qualificazione alla fase finale.
Affronteremo squadre di grande qualità, come il Bellinzona, un avversario organizzato e competitivo. Tuttavia, sono convinto che abbiamo le capacità per giocarcela alla pari.
Non trascurerei nemmeno squadre come Mendrisio e Chiasso, che hanno individualità importanti e una storia calcistica significativa.
Anche San Zeno e CCB, pur partendo come outsider, potrebbero metterci in difficoltà.
Ci aspetta un campionato avvincente e imprevedibile, ma vogliamo portarlo dalla nostra parte. Oltre alla qualificazione alla fase finale, puntiamo anche alla vittoria della Coppa Ticino.»

Com’è il clima all’interno del vostro spogliatoio? Chi sono i leader del gruppo, sia in campo che fuori?

«Siamo un gruppo molto unito, sia dentro che fuori dal campo. Tra i miei compagni, ci sono molti ragazzi che stimo per la loro serietà e dedizione. Per me, i leader sono coloro che sanno distinguere il momento del lavoro da quello del divertimento, motivandoci a dare sempre il massimo. Sono loro che fanno la differenza.»

Tra i tuoi compagni di squadra, chi pensi sia il giocatore più talentuoso, quello con il potenziale per una carriera importante? C’è qualcuno che ti ha colpito particolarmente?

«La nostra squadra è composta da tanti giocatori talentuosi, quindi non me la sento di fare un solo nome. In particolare, mi ha colpito l’atteggiamento dei ragazzi più grandi, la loro leadership è stata determinante per la nostra crescita collettiva.»

Parlando di te, chi è il giocatore a cui ti ispiri? Hai un idolo calcistico o qualcuno con cui ti paragoni?

«Essendo tifoso della Juventus, ho sempre ammirato Gonzalo Higuaín. La sua capacità di essere decisivo in area di rigore e il suo lavoro per la squadra, sia tecnico che fisico, lo rendono un modello per me.»

Sei ancora giovane e con tutta la carriera davanti. Qual è il tuo sogno nel calcio? Ti immagini un futuro con il Rapid o hai ambizioni professionistiche?

«Vivo il presente, cercando di crescere e dare il massimo. Mi piacerebbe raggiungere almeno la Seconda Lega, ma tutto dipenderà dal mio impegno e dalla fortuna. Questo è il mio traguardo minimo.»

Come renderesti il calcio giovanile ticinese più accattivante? Cambieresti qualcosa a livello di regole o organizzazione?

«Credo che il calcio giovanile ticinese abbia un grande potenziale, ma che manchi ancora un po’ di competenza nei ruoli chiave, come quello degli allenatori.
Personalmente, sono fortunato perché i miei allenatori sono molto preparati e mi stanno aiutando a migliorare calcisticamente. Tuttavia, osservando il panorama generale, penso che sarebbe utile investire di più nella formazione degli allenatori per rendere il Ticino più competitivo a livello calcistico.
Per quanto riguarda le regole, rivedrei quella del cartellino giallo con l’uscita di 10 minuti, distinguendo tra falli tattici (ammonizione semplice) e comportamenti antisportivi (ammonizione con uscita per 10 minuti).
Questo sarebbe importante per essere preparati al calcio degli attivi, dove i falli tattici fanno parte del gioco.»

Quali sono i tuoi obiettivi personali per questa stagione?

«Fino ad ora sono abbastanza soddisfatto della mia stagione, ma so che avrei potuto fare di più. Voglio aiutare maggiormente la squadra, soprattutto nei momenti decisivi, e migliorare le mie prestazioni sia a livello personale che collettivo. Voglio contribuire alla qualificazione per la fase finale e alla vittoria della Coppa Ticino, segnando più gol possibile. Se riuscissi anche a rivincere la classifica cannonieri, sarebbe una grande soddisfazione, perché in campo, in fondo, un attaccante vive per il gol.»

Cosa ti ha insegnato il Rapid Lugano? Quali valori hai appreso in questa squadra?

«Nonostante sia da poco al Rapid, ho imparato molto dai miei allenatori, Gianluca Allevi e Matteo Passera. Mi hanno trasmesso l’importanza del duro lavoro e del mettersi a disposizione della squadra. Questo mi ha fatto crescere molto come giocatore. I valori che ho imparato qui sono fondamentali: unità, lavoro, dedizione, spirito di sacrificio ed impegno.»

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