L’alfabeto di Calcio Ticinese: L come…Luca Beffa, terzino goleador del Bellinzona YLA: “mi ispiro a Marcelo”

Calcio, Giovanili

Autore Simone Belluzzi

11 Dicembre 2024

Il girone autunnale del campionato Youth League A si è concluso con la vittoria del Bellinzona, che nelle dieci gare disputate ha ottenuto 9 vittorie e una sola sconfitta casalinga contro il Rapid Lugano, arrivato secondo a sei punti di distanza.
Nel girone primaverile, che inizierà a marzo, si inizierà a fare sul serio: arrivare davanti a tutti significherebbe qualificarsi per le fasi nazionali, che decreteranno la miglior squadra svizzera di categoria.
Abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Luca Beffa, terzino con il vizio del gol del Bellinzona, che ci ha parlato della squadra, dei suoi compagni, dei suoi sogni e delle sue ambizioni nel mondo del calcio.

Luca, il Bellinzona ha disputato un’ottima prima parte di stagione nel campionato YLA. L’obiettivo finale è la qualificazione alle fasi finali? Quanto ci credete e cosa pensi servirà per centrare questo traguardo?

    Sì, è vero, abbiamo fatto un ottimo girone d’andata. È veramente un peccato aver perso la partita contro il Rapid in casa nostra, ma siamo soddisfatti di averli battuti nel ritorno in casa loro. Credo che sia tutto nelle nostre mani, perché abbiamo le capacità per vincere ancora e confermarci come la squadra più forte del Ticino.

    Chi pensi possa essere la vostra principale antagonista nella lotta per le prime posizioni, dopo un girone autunnale così promettente?

      La nostra principale rivale sarà, secondo me, il Chiasso, soprattutto dopo la parte finale di questa prima stagione in cui hanno mostrato diversi miglioramenti e i risultati sono stati dalla loro parte.

      Che clima si respira nello spogliatoio del Bellinzona? C’è una buona coesione tra voi ragazzi? Chi sono i leader del gruppo, sia in campo che fuori?

        Nel nostro spogliatoio si respira un bel clima. Siamo davvero un buon gruppo che si aiuta nei momenti difficili, diciamo che non lasciamo mai nessuno indietro. Per quanto riguarda i leader, sono sicuramente i ragazzi un po’ più esperti che riescono a coinvolgere tutti e fanno remare nella stessa direzione. Sono davvero importanti per noi perché ci sentiamo “protetti”.

        Tra i tuoi compagni di squadra, chi pensi sia il giocatore più talentuoso, quello con il potenziale per fare una carriera importante? C’è qualcuno che ti ha colpito particolarmente per i suoi miglioramenti?

          Il giocatore più talentuoso della nostra squadra per me è Giotto Ghirlanda, il nostro numero 10: in ogni aspetto è veramente forte.
          Credo che non ci sia un mio compagno che mi abbia colpito particolarmente, dovrei fare più nomi e non voglio escludere nessuno. Posso però dirti che in passato siamo stati una squadra che puntava tanto sulle individualità, ora invece c’è molto più gioco di squadra. Stiamo alzando il nostro livello. Ovviamente ci sono ancora enormi margini di miglioramento che speriamo di colmare attraverso il lavoro.

          Parlando di te, chi è il giocatore a cui ti ispiri? Hai un idolo calcistico che cerchi di emulare, e c’è qualcuno a cui pensi di somigliare per caratteristiche e stile di gioco?

            Come tipo di giocatore mi ispiro a Marcelo, ex terzino sinistro brasiliano del Real Madrid. Mi ispiro a lui perché, ovviamente, gioca nel mio ruolo e mi piace il suo stile di gioco: è un difensore ma è molto offensivo, spinge molto sulla fascia, proprio come me. 
A livello di mentalità, invece, è impossibile non citare Cristiano Ronaldo. Sotto questo punto di vista, è certamente il migliore.

            Da terzino, stai dimostrando grande efficacia con 3 gol e tanta corsa sulla fascia. Quali sono i tuoi obiettivi personali per questa stagione?

              Sì, da terzino sto giocando il mio calcio e credo di starlo facendo bene. Potevo però fare sicuramente meglio. Il mio obiettivo per il girone di ritorno è quello di segnare ancora e magari qualche gol in più, essere ancora più decisivo e diventare più leader e più presente per la squadra, come Giotto Ghirlanda fa con tutti noi.

              Guardando al futuro, qual è il tuo sogno nel calcio? Ti vedi un giorno in prima squadra con il Bellinzona o hai ambizioni che vanno oltre?

                Guardando al futuro, mi piacerebbe molto giocare nella prima squadra del Bellinzona, questo come primo passo. Poi ovviamente mi piacerebbe fare una carriera calcistica di buon livello, e sicuramente ambisco ai massimi livelli. 
Già arrivare nella prima squadra del Bellinzona sarebbe un gran successo, ma se dovesse accadere non sarebbe un punto di arrivo, continuerei a lavorare e dare sempre il 100%.

                Un’esperienza al Bellinzona ti dà sicuramente tanto, ma cosa pensi di aver imparato di più finora? Sia a livello tecnico che umano.

                  Il Bellinzona come società ti fa crescere molto dal punto di vista tecnico, mentre dal lato umano i miei allenatori e compagni di squadra mi hanno aiutato mentalmente, come ad esempio nella gestione della rabbia o del nervosismo.

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