Solidità e competenza. Non sono solo parole, non sono slogan vuoti. Per il Gambarogno, rappresentano l’anima di un progetto costruito nel tempo, con pazienza, con passione. Non c’è spazio per la fretta, non ci sono scorciatoie.
Tutto è stato guadagnato, passo dopo passo, sudando, cadendo, rialzandosi più forti di prima.
Gli ultimi anni raccontano una storia speciale, un percorso che brilla per coerenza. Un esempio, sì, perché oggi il Gambarogno è una squadra che incarna tutto ciò che di bello e autentico può esserci nel calcio. Non solo un gruppo di giocatori, ma una famiglia, una realtà che è cresciuta con solide fondamenta e ha saputo dare valore alle cose che contano davvero: la programmazione, il lavoro, le persone giuste.
Questo è, infatti, il sesto anno consecutivo del Gambarogno in Seconda Lega Interregionale. I risultati sono sempre stati in miglioramento o, perlomeno, stabili.
In questa stagione, sotto la guida sapiente di Tazio Peschera, il Gambarogno ha fatto un inizio straordinario, di quelli che ti fanno sognare. Quattro vittorie, due pareggi, poi la prima sconfitta contro lo Zug 94, l’attuale capolista. Ma non si sono lasciati abbattere: la risposta è stata da squadra vera, uniti e compatti, con altri due mesi giocati ad alto livello.
Ora, al termine del girone d’andata, c’è un terzo posto condiviso con i “cugini” del Locarno, a soli quattro punti dalla vetta. Il campionato è vivo e aperto a mille possibilità. E il sogno della promozione non è solo un’idea: è un traguardo che profuma di sacrificio, di dedizione, di una lunga strada percorsa insieme.
Il Gambarogno non ha mai scelto la via facile. Ha sempre preferito costruire, mattone dopo mattone, una squadra che non è solo concreta, ma soprattutto vera.
Uomini prima che calciatori, uniti da un’unica maglia e da un obiettivo comune: dare tutto, ogni volta.
Ciò che rende speciale questa squadra è la lezione che porta con sé: con il lavoro, con il cuore, con la giusta visione, si può costruire qualcosa di grande. E il Gambarogno, oggi, è grande.
