Giù il cappello, 150 volte (+2) di Mattia Croci-Torti

Calcio, Editoriali, Super league

Autore Riccardo Vassalli

18 Ottobre 2024

Mattia Croci-Torti è più di tutti il volto di un Lugano che cresce a vista d’occhio e comincia a fare davvero paura alle grandi del calcio svizzero. Sa fare emozionare, Mattia Croci-Torti. Ma sa emozionarsi, anche. Perché allenare le emozioni può anche essere fattibile, ma per essere veri non esistono allenamenti. Si emoziona, il Crus. Lo fa ai microfoni del canale ufficiale del Club nel format “Fari puntati”, questa volta dedicato proprio all’allenatore bianconero in occasione delle imminenti 150 panchine ufficiali da allenatore del Lugano. In realtà, sono 150 +2 da traghettatore. 180’ per convincere tutti che quel ragazzo cresciuto a pane e calcio poteva diventare ed essere più di un “semplice” assistente. Pensare al Lugano, oggi, significa pensare a Mattia Croci-Torti.

Trattiene le lacrime ma non le nasconde, il Crus. Lo fa ripensando a quel primo giorno che gli è stato comunicato di essere stato scelto per guidare un club di Super League. “Come prima cosa ho chiamato mia mamma. Era un mix di emozioni, paura e felicità. Sapevo che era una grossa occasione, ma anche una grossa responsabilità. Era il momento di mettersi alla prova. Alla prima intervista dissi che non accettare sarebbe stato da codardo. E lo penso ancora. Erano le emozioni che provavo”.

La sfida all’Yverdon è solo l’ennesima occasione propizia per rendersi conto del grande lavoro del “Crus”.

Foto FC Lugano

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