L’inverno in casa Chiasso è già iniziato. Con una settimana di anticipo, come in tutte le realtà del calcio regionale a seguito della decisione della FTC di posticipare «d’ufficio» il primo round del ritorno. Una decisione arrivata nel tardo di pomeriggio di venerdì che ha colto di sorpresa le squadre pronte a scendere in campo lo stesso giorno. «Siamo rimasti sorpresi. È sicuramente un peccato – commenta l’attaccante rossoblù Tommaso Manicone – perché il Riva IV era in perfette condizioni e la comunicazione è arrivata solo poche ore prima del fischio d’inizio». La pausa «forzata» ha messo quindi fine al 2024 calcistico del Chiasso. «Diciamo che per noi è stata un’andata sufficiente. Non possiamo nascondere che all’inizio abbiamo incontrato delle difficoltà, ma con il passare delle partite abbiamo trovato una quadra e abbiamo fornito buone prestazioni».
Il legame tra i rossoblù e Tommaso è iniziato l’estate della rifondazione. Suoi i primi gol della «rinascita» con la doppietta all’Arzo. «Due gol che porterò sempre con me perché hanno un significato particolare. Chiasso regala attimi indimenticabili, come l’affetto dei tifosi ad ogni partita. In queste categorie non è scontato».
Affetto e vicinanza che possono portare anche ad avvertire un po’ di «pressione» ? «Più che pressione direi onore. Il Chiasso si trova in una categoria che non gli appartiene, ma questo ha permesso a giocatori dilettanti, come il sottoscritto, di indossare una maglia che, altrimenti, non avrebbero potuto vestire. Chi sposa questo progetto deve sapere che il compito è solo uno: riportare il Chiasso dove merita. E per farlo c’è solo un modo: vincere, ma deve rappresentare uno stimolo».
La classifica di Terza Lega 1 al giro di boa vede i momò al secondo posto a -3 dal Rapid Lugano. «Non ci dobbiamo nascondere. Salire è il nostro obiettivo e la squadra è attrezzata per poterlo fare».
La stessa maglia rossoblù, in Prima Promotion, l’ha indossata anche il fratello di Tommaso (Carlo, ora al Piacenza). «Ci ho pensato sì, all’inizio il pensiero mi faceva venire i brividi. Per la nostra famiglia, Chiasso rappresenta un club importante». E citare la famiglia Manicone senza un riferimento a papà Antonio (ex vice di Petković e ora assistente nella Nazionale dell’Iran) sarebbe impossibile. «Seguo tutte le partite delle qualificazioni al Mondiale. È un calcio diverso, meno organizzato tatticamente, ma con tanta fisicità. Al momento, l’Iran è primo e spero che possa strappare il pass per USA 26, così che anche io, insieme alla mia compagna, possa andare a visitare gli Stati Uniti».
*Articolo in collaborazione con il Corriere del Ticino (edizione del 26 novembre)