Certe notti, tutto troppo bello per essere vero

Calcio, Editoriali

Autore Riccardo Vassalli

22 Ottobre 2024

C’è quella prima degli esami per Venditti, ci sono quelle magiche (inseguendo un gol) per Bennato e la Nannini, c’è quella che vola per la Cuccarini e quella in cui sembra di volar degli 883. Eppure – lo dice Ligabue – certe notti son notti. Punto e basta. Notti di Champions League, di sogni rincorsi e realizzati. Con la vista offuscata che colora le ombre di rosso(e nero), con i battiti del cuore incapaci di contrastare la genuinità di un ragazzo di 16 anni e 226 giorni. Mentre i coetanei preparano l’interrogazione del giorno dopo, Francesco Camarda ha stravolto la sua esistenza. Come se non bastasse portarsi dentro quell’etichetta da predestinato troppo giovane anche per il destino. Il teatro è quello dei sogni, ma non si chiama Old Trafford.

San Siro è già “casa” per quel ragazzo che ha già fatto intuire cosa vuole fare da grande. Ma quella maglia rossonera pesa di storia. Figuriamoci quando vibra alle stesse frequenze della “musichetta” scritta da Tony Britten. Camarda è il futuro travestito da presente. Lo sanno tutti e lo sa anche Paulo Fonseca, che in una notte di Champions League decide di regalare al calcio il più giovane italiano di sempre  (e alla storia del Milan) a disputare una partita nella competizione europea più importante al mondo. Il 10 marzo 2008 Camarda veniva al mondo, ovviamente inconsapevole che 16 anni dopo avrebbe vestito la maglia del Milan fresco vincitore dell’allora edizione di Champions League con Kaka capocannoniere.

Non ce ne voglia Pulisic, ma Milan-Brugge passerà con ogni probabilità alla storia per essere stata – almeno per un minuto – la notte di Camarda. Abituato ai colpi di testa, ma solo nel rettangolo di gioco, il 16enne rossonero sorprende la difesa belga e fa esplodere San Siro. Via la maglia e alzato in trionfo dai compagni. Tutto troppo bello per essere vero. Per pochi secondi il più giovane marcatore della storia della Champions, poi il verdetto dalla sala VAR: il fuoriclasse in fuorigioco.

“È stata l’emozione più bella della mia vita, poi il var mi ha fatto un brutto scherzo”. In tempi di Halloween, si sa, bisogna essere pronti a tutto. Anche a vedersi (giustamente) annullare un gol nella serata da sempre sognata. Ma d’altronde, certe notti son notti. E chi si accontenta gode.

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