da Riccardo Vassalli | Giu 8, 2021 | Altri Sport, Basket
Fine settimana positivo per i Capolago Flyers, che oltre ad aver finalmente riaperto le porte al pubblico, hanno portato a casa due belle vittorie su tre.
Il weekend a tinte rosso-bianco-nere è cominciato sabato mattina alla CapolagoArena con la sfida tra i Novizi U16 e i pari età del Sorengo. Partita molto combattuta ed equilibrata, con i momò abili a recuperare uno svantaggio di 4-1 prima di portarsi successivamente in vantaggio di 9-7. Nei dieci minuti finali la partita diventa infuocata, con gli avversari capaci a trovare le due reti necessarie per prolungare la partita fino all’overtime. Nell’extra-time un bellissimo assolo firmato da Pellegrini ha permesso ai Flyers di conquistare i due punti in palio, portando a casa una bella vittoria meritata.
In serata è stato il turno degli Juniori U19, che sempre tra le mura amiche hanno sfidato il Sayaluca Lugano Cadempino. Anche in questo caso l’equilibrio ha fatto da padrone, e il risultato di 1-1 dopo i primi 20 minuti di gara lo ha confermato. Nella seconda frazione di gara i Flyers sono riusciti a portarsi in vantaggio, ma la rete del 2-1 ha svegliato in qualche modo i luganesi, capaci poi nel giro di 6 minuti di trovare 4 marcature, portando il risultato sul 2-5 al termine del periodo centrale. Negli ultimi minuti di gara i ragazzi di Coach Fontana non sono riusciti a sfruttare alcune occasioni, uscendo successivamente sconfitti per 6-10. Nonostante la sconfitta, c’è parecchio ottimismo da parte del Coach, che si dichiara orgoglioso dei propri ragazzi e del cammino che stanno svolgendo, consapevoli di migliorare settimana dopo settimana.
Nella mattinata di domenica è invece stato il turno dei più piccoli, con i Mini U13 e i Kids a scendere in pista. A Savosa, contro il Movimento giovanile Vedeggio, ennesima partita combattuta di botte e risposte, con i nostri giovani U13 in svantaggio per 5-3 a 7 minuti dalla fine. I Flyers non hanno mollato, e nei restanti minuti hanno ribaltato il risultato trovando altre 3 reti e uscendo così con i tre punti in tasca grazie al risultato finale di 5-6.
Venerdì tornerà finalmente in pista anche la prima squadra, che affronterà il Rangers Pregassona nel primo turno di Coppa Svizzera. Manca poco anche per il campionato, con la Federazione che sta preparando il calendario della stagione. Per il settore giovanile sarà invece una sorta di “Novaggio-connection” con la sfida di sabato dei Novizi U16 a Novaggio, mentre domenica doppia sfida Flyers-Novaggio Twins tra Mini U13 e Kids. Gli Juniori U19 saranno invece impegnati in trasferta a Gerlafingen
da redazionelaborsport | Gen 26, 2020 | Basket, Off topic
La notizia è di quelle da brividi. L’ex stella dei Lakers e leggenda dell’NBA Kobe Bryant è morto in un incidente sul suo elicottero privato in California.
Secondo le prime ricostruzioni l’elicottero su cui si trovava il ‘Mamba’ insieme ad altre 4 persone avrebbe preso fuoco e si sarebbe schiantato a terra. Nulla da fare per nessuno degli occupanti per i quali i vigili del fuoco non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Nato nel 1978, Kobe era cresciuto in Italia prima di fare ritorno negli Stati Uniti dove si è affermato come uno dei giocatori di basket più forti e vincenti di tutti i tempi. Con la maglia dei Lakers, Kobe ha vinto 5 titoli NBA e due ori olimpici con la nazionale statunitense.
Nel 2016 il ritiro dal basket, dopo parecchi infortuni e una gara d’addio spettacolare, condita da 60 punti contro gli Utah Jazz.
Il mondo intero piange la scomparsa di uno degli atleti più rappresentativi dello sport internazionale. Difficile, per tutti, trovare le parole per scrivere e narrare tragedie simili. Ciao ‘Mamba’…ora le tue schiacciate sono leggenda per davvero.
da redazione | Lug 25, 2019 | Basket, Lugano Tigers
La Società Lugano Basket comunica che è iniziata la vendita degli abbonamenti in vista della stagione 2019-2020.
Per l’acquisto di ogni abbonamento standard o sostenitore verrà devoluta la cifra di 50 chf alla Fondazione Nuovo Fiore in Africa.
Nata a Lugano nel 2011, questa Fondazione si occupa di promuovere e sostenere l’insegnamento di base nel continente africano, aiutando ogni giorno numerosi bambini nel loro percorso scolastico.
È quindi intenzione della Società sostenere e dare un prezioso supporto alla Fondazione, contando sull’aiuto dei tifosi. Di seguito una breve dichiarazione del presidente della squadra, Alessandro Cedraschi “È veramente un onore per noi poter associare ancora una volta la nostra squadra Lugano Basket alla Fondazione Nuovo Fiore in Africa e consolidare così la nostra preziosa collaborazione. Invito tutti i nostri tifosi a sottoscrivere l’abbonamento, in vista della prossima stagione che è ormai alle
porte, non solo per sostenere le tigri, ma anche per contribuire attivamente ai progetti della Fondazione.”
Per sottoscrivere l’abbonamento mandare una e-mail a basketlugano@bluewin.ch o chiamare in sede. La Società Lugano Basket ringrazia di cuore in anticipo tutti coloro che daranno il loro prezioso aiuto a questa causa.
da redazione | Nov 12, 2018 | Basket, Lugano Tigers, SAM Massagno
I Tigers cadono per la terza volta consecutiva ed è una sconfitta dal sapore amaro, siccome questa volta accoglievano parquet dell’Elvetico, i cugini della SAM che non tradisce il pronostico che infatti li vedeva favoriti prima della palla a due. Il primo derby stagione è stata una battaglia giocata sul filo dell’equilibrio e vinta, solo nei minuti finali dal Massagno.
Il divertente avvio di gara promette al caloroso pubblico, accorso in massa per godersi la sfida – tutta ticinese – della palla a spicchi, una piacevole partita. Se il Lugano prova a farsi preferire sin dalle primissime battute, la SAM dimostra di non volere stare al gioco dei cugini e infligge un importante controparziale, firmato Jules Aw. A riequilibrare i giochi ci pensa il bianconero Wilbourn, preciso e propositivo nel primo quarto di gioco che finisce con il risultato di 25 – 26.
Nel secondo quarto ad emergere è Steven Green da una parte e James Sinclair dall’altra. I due battagliano a suon di giocate spettacolari e il primo tempo si conclude con i Tigers che si portano avanti sui massagnesi con il tabellone luminoso a segnare 47 – 44.
Nella seconda metà di gara il Lugano vuole fare sua la partita e, a dire il vero, ci prova anche con buona efficacia sulle note acute dei suoi “stranieri”. Berry e compagni devono però fare i conti con la forza della SAM che – soprattutto quest’anno – risiede nella possibilità di alternare più soluzioni di ottima qualità. Alla lunga infatti, le rotazioni di Gubbitosa permettono alla SAM di sfiancare i padroni di casa che, nonostante un terzo quarto giocato a buon livello, si arrendono nell’ultimo periodo (8 – 23 di parziale), permettendo ai biancorossi di portarsi fare loro il primo derby stagionale.
Il Tabellino:
LUGANO TIGERS:
Steven Green 25; Nicola Stevanovic 6; Andrea Bracelli 6; Xavier Pollard 16; Alex Wilbourn 15; Nolan Berry 8.
SAM BASKET MASSAGNO:
Keon Moore 6; James Sinclair 24; Alexander Martino 2; Slobodan Miljanic 15; Marco Magnani 6; Jules Aw 21; Brunelle Tutonda 4; Randon Grüninger 5; Uros Slokar 6.
da redazione | Set 24, 2018 | Basket
Da sempre, il fascino dell’America, le gesta dei loro migliori interpreti sportivi e il modo di vivere lo sport a stelle e striscie, offre a noi europei nuovi orizzonti verso i quali guardare affascinati. Le loro imprese attirano irrefrenabilmente l’interesse occidentale riuscendo puntualmente nell’intento di invertire le tendenze, portare fresca innovazione che, a queste latidudini ha sempre il sapore di utopia, e addirittura cambiare modo di interpretare uno sport.
In fondo, ne siamo tutti testimoni: Correva l’anno ’97 quando – nella lontana America – un promettente Kobe Bryant, eletto nel draft direttamente dall’High School, esordiva nell’ambitissima NBA. Michael Jordan, per non farsi mancare nulla, disegnava la traettoria del celebre “the final shot” grazie al quale i Bulls si aggiudicavano il loro quinto anello (dopo una finale al cardiopalma contro i Jazz) e, nel mentre, non troppo lontano da lì, Mike Tyson staccava letteralmente a morsi l’orecchio del malcapitato Holyfield, in uno degli incontri più controversi nella storia della boxe.
Se è vero che, durante quegli anni, agli amanti del giuoco del calcio faceva sorridere quella strana abitudine importata dal “soccer” di vedere battere un rigore partendo palla al piede da metà campo, è anche vero che erano sempre più i giovani sportivi che non riuscivano a contenere l’irrefrenabile idea di provare l’avventura americana sulla propria pelle. Dev’essere proprio da questa premessa, partita da lontano, che prende il là il viaggio di Mattia Cafisi, giovane ticinese nato, per l’appunto, nel 1997 a Sorengo. Mattia, da qualche tempo ormai, ha infatti deciso di lasciare momentaneamente il Ticino per portare il suo talento e la sua buona volontà negli States.
Gli esordi e il Ticino
Abbiamo conosciuto Mattia quando giovanissimo esordiva sul parquet della nostra LNA. La SAM, si accorge subito del suo talento e, dopo averlo cresciuto nelle giovanili (durante le quali si garantisce anche diverse convocazioni nelle diverse selezioni nazionali), lo premia nella stagione 2011-2012 con l’esordio nella massima lega. Il giovane Cafisi si fa apprezzare sotto la guida di Coach Gubbitosa e nel luglio 2015, passa ai Tigers, ponendo di fatto le attenzioni sull’ottimo lavoro svolto dal vivaio formativo massagnese. In maglia bianconera colleziona 14 presenze e, nello stesso anno, l’impegno dedicato agli studi gli permette di conseguire la maturità liceale.
L’idea e la svolta
Nell’estate 2015 in Austria, le migliori nazionali di categoria under 18 si radunavano per disputare il campionato europeo. La selezione rossocrociata si presenta con ben 4 ticinesi, tutti in ottima forma. Tra questi, Mattia sfrutta bene l’occasione per mettersi in mostra: Assists, leadership e le sue abilità da scorer unite lo proiettano sotto i riflettori di alcuni dei molti scout delle “prep school”(scuole preparatorie al college) statunitensi presenti in terra austriaca. Mattia però, che da sempre, tiene molto alla formazione scolastica, decide di raggiungere la maturità economica presso il Liceo di Savosa prima di aprirsi a nuove avventure. L’agosto 2016 è il momento della svolta. Qualsiasi giovane cestista europeo ambisce ad un’esperienza nella terra sacra del basket e il giovane ticinese, che si sente pronto per la primissima avventura lontano da casa, deve solo mettersi a tavolino per scegliere la miglior proposta.
La prima volta via da casa: Post graduate year
Il dado è tratto, dopo aver valutato tutte le opzioni del caso, il play di Sorengo vola negli Stati Uniti per raggiungere Bel Aire, nello stato del Kansas, ed aggiungersi alla Sunrise Christian Academy di Wichita, una tra le più rinomate accademie d’America. La scuola preparatoria, che seleziona giovani provenienti da tutte le parti del mondo, gli consente di svolgere un anno di transizione tra il liceo e il college e nel frattempo prepararsi al campionato universitario. Qui Mattia capisce sul proprio corpo (è davvero il caso di dirlo) quanto un oceano può dividere in termini cestistici. La pallacanestro americana, decisamente più fisica e incentrata sull’atletismo, lo obbliga ad allenarsi anche 3 o 4 volte al giorno che per lo più si dividono tra il lucido parquet dell’istituto di Wichita, la ghisa della palestra e gli allenamenti all’aperto. Nell’intero territorio accademico si respira basket 24 ore su 24 e si è continuamente sottoposti, nonostante Mattia non ne risenta particolarmente, alla pressione dei vari recruiter. Queste fondamentali figure lavorano per scovare quei giocatori che da questa scuola spesso vanno a finire direttamente nella divisione I della NCAA, per poi rendersi eleggibili per il draft NBA, come nel recente caso di Buddy Hield (High school in Sunrise Christian Academy)
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Ci vorebbe un amico
Immagina di essere un giovane ragazzo ticinese alla prima esperienza lontano da casa, aggiungici la consapevolezza che un piano B non è facilmente praticabile perchè ti trovi a più di 8’000 km da casa, in uno stato che, tra le altre cose, ha lingua e cultura completamente differenti rispetto alle tue. In tutto questo, devi anche cercare di farti spazio in una pallacanestro che inevitabilmente ancora non ti appartiene. Probabilmente la cosa migliore che potrebbe capitarti è trovare un compagno tutto “energia e simpatia” che ti aiuti nei momenti di difficoltà o che quantomeno parli la tua lingua e condivida le tue usanze. Immagina ora che questo ipotetico compagno sia il fratello di una star della NBA e che, grazie a lui, avrai la possibilità di vedere da vicino quei giocatori che tanto ti hanno fatto sognare nei video che guardavi sul divano di casa o, ancora meglio, avrai la possibilità di allenarti sotto la supervisione di chi questi atleti li prepara. A Mattia, in questo senso, non poteva andare meglio. Sbarcato in America pochi giorni prima, la casualità ha infatti voluto che a raggiungere Mattia alla Sunrise Christian Academy fosse proprio Federico Gallinari, il fratello dell’ex stella dei Denver Nuggets Danilo Gallinari (attualmente in forza ai Los Angeles Clippers), e che ne nascesse un’amicizia sana e sincera. I due, oltre ad allenarsi sempre insieme, hanno potuto condividere quelle che sono le emozioni di un’intera stagione trascorsa lontano da casa ed è risaputo che le emozioni, se condivise con qualcuno, acquisiscono un senso diverso e un valore speciale. Finita la stagione, i due “italofoni” hanno addirittura potuto trascorrere un mese intero quali ospiti di Danilo Gallinari e non solo hanno avuto la possibilità di vedere da (molto) vicino le sue partite, ma anche di allenarsi in palestra sotto la supervisione di vari allenatori della franchigia del Colorado (tra cui anche alcuni assistant coaches dei Nuggets) e ovviamente Danilo, con il quale si sono poi anche allenati, per una settimana, durante il suo “GalloCamp” a Jesolo. Basterebbe tutto questo per capire il rapporto di amicizia che si è creato tra i due giovani, ma chi è riuscito a raccontarlo ancora meglio è proprio Federico Gallinari attraverso il suo blog personale “Boulevard of big dreams”.
Toccata e fuga – I playoff con i Tigers, poi il Freshman Year
Al termine della stagione 2016/17, Mattia torna a Lugano per cotribuire alla causa dei Tigers, impegnati nei playoff. Per lui qualche buon minuto da primissima riserva del play titolare, nei quali comunque non si sottrae al “lavoro sporco” e alle responsabilità nei momenti chiavi della partita. Poi, trascorsa l’estate, il ritorno negli States per iniziare il famigerato “freshman year” (il primo anno da matricola) al Central Arizona college.
Durante lo scorso anno tracorso in Arizona con i “Vaqueros”, Mattia coglie i primi frutti derivanti dall’intenso lavoro sul piano atletico:
“Grazie all’esperienza maturata fino ad ora in America, con uno stile di gioco più veloce e improntato sulla pura forza fisica, sento di aver fatto dei buoni progressi atletici. Ho lavorato tanto sul mio corpo senza tuttavia tralasciare gli altri aspetti, continuerò comunque a porre l’accento sul lavoro fisico”
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Durante la routine collegiale al Central Arizona College Mattia porta avanti i suoi studi in scienze generali per specializzarsi in anatomia e fisiologia consapevole di essere in una tra le migliore infrastrutture per coinciliare il rapporto sport/studio.
“Mi sveglio alle 7 del mattino per una sessione di tiro in palestra, poi subito la colazione perchè alle 8:30 iniziano le lezioni. Solitamente, dopo i 3 corsi giornalieri mi concedo una pausa di un’oretta per poi tornare in palestra alle 15:30, questa volta per dedicarmi ai pesi. Dopo la palestra c’è sempre l’allenamento con la squadra e infine l’allenamento specifico incentrato sulla condizione fisica. Gli allenamenti finiscono non prima delle 19:00 ma, dopo aver mangiato, mi avanza sempre e comunque del tempo che posso dedicare allo studio, ai vari compiti o allo svago.”
Il presente: Sophomore Year
Mattia Cafisi si appresta ad iniziare il suo terzo anno sportivo negli Stati Uniti, per lui si tratta del secondo anno accademico, quello da “sophomore”. Il viaggio della giovane guardia ticinese procede e dall’Arizona passa allo stato del Texas. La buona stagione da freshman, disputata nei ranghi del Central Arizona College (in media 8 punti + 3 rimbalzi in 14 minuti di utilizzo), gli vale infatti la chiamata del Frank Phillips College, che è pronto a scommettere sulle sue abilità da realizzatore, assistman e sulla sua ottima attitudine al duro lavoro.
“Il Frank Phillips College milita in una delle leghe collegiali più competitive dell’intero paese. Durante quest’anno mi aspetto di essere un giocatore importante nelle rotazioni del coach e continuerò a fare al meglio quello che mi viene richiesto”
La passione per il gioco e la grande ambizione sono le motrici della perseveranza che Mattia sta mettendo nel duro allenamento di questi anni americani. Il giovane del luganese sa bene che questa esperienza rappresenterà un valore aggiunto per la sua carriera anche se, per il momento, preferisce non guardare troppo in là:
“Il mio obbiettivo nella pallacanestro è ovviamente il professionismo ai massimi livelli ma sarà solo il tempo a poter dire che maglia indosserò in futuro. Per ora mi concentro su questa stagione lavorando sull’obbiettivo di squadra ovvero centrare la qualificazione alla post-season e arrivare al torneo nazionale.”
I crediti delle foto sono stati gentilmente concessi da: Dillonjonesphoto.
da redazione | Set 23, 2018 | Basket, Lugano Tigers
Al centro sportivo des Iles di Yverdon-les-Bains, davanti ad una buona cornice di pubblico (1264 spettatori), i Lions di Ginevra non hanno tradito il pronostico che li voleva vincenti. Con il risultato di 94-77 alla sirena finale si è infatti chiusa quella che è stata una partita a senso unico. Il Lugano – consapevole di aver a disposizione una rosa che sulla carta non può ambire agli obbiettivi degli scorsi anni – ha faticato a trovare la giusta quadratura, specie nei minuti inziali, pagando a caro prezzo il lento avvio. Kovac e compagni si sono infatti portati negli spogliatoi per la pausa di metà tempo con ben 25 punti in più rispetto ai luganesi.
La squadra di Petitpierre ha poi provato a raddrizzare la partita grazie ad un ottimo terzo quarto (26-13) che tuttavia non è bastato per mettere in difficoltà i lemani che, una volta riguadagnato il parquet per l’ultimo periodo, hanno ripreso a pigiare sull’accelleratore.
I Lions mettono le mani sul trofeo per il secondo anno consecutive ed hanno di che sorridere vista la buona alchimia dimostrata sul campo da gioco. A mettersi particolarmente in mostra ed aggiudicarsi il titolo MVP della finale Supercoppa 2018, è stato lo statunitense Colter, abile nel segnare 23 punti.
Lions de Genève (MVP : COLTER D.)
HUMPHREY M. (11), COLTER D. (23), SMITH T. (13), MLADJAN M. (6), KOZIC J. (4), BOURGEOIS G. (0), COTTURE A. (13), TSHIMINI A. (0), KOVAC R. (7), PADGETT J. (14), SOLIOZ J. (3)
Lugano Tigers (MVP : POLLARD X.)
POLLARD X. (21), GREEN S. (18), STEVANOVIC N. (2), BRACELLI A. (2), WILBOURN A. (8), AFFOLTER C. (2), MUSSONGO F. (6), BERRY N. (18)