Balerna, la carica di Vaghi: “Qui mi sento a casa. Ora sogno di…”

Calcio, Seconda lega

Autore Riccardo Vassalli

31 Gennaio 2025

Ha l’esperienza del “veterano” e l’entusiasmo di chi ha ancora fame di calcio e vittorie. Maurizio Vaghi, portiere del Balerna in Seconda Lega, è il volto di una squadra che ha chiuso alla grande il girone d’andata. Tra rigori parati, infortuni superati e una solidità difensiva invidiabile, l’estremo difensore momò si racconta, tra bilanci e sogni futuri.

“Sono assolutamente soddisfatto dell’andata disputata”, esordisce Vaghi. “Abbiamo affrontato tanti avvicendamenti nel mercato estivo, quindi è normale che nelle prime giornate ci fosse un po’ di fatica. Ma una volta che il gruppo ha trovato il giusto affiatamento, i risultati sono arrivati. Peccato solo per qualche punto lasciato per strada ingenuamente”. Nonostante ciò, il Balerna è lì, in corsa per il podio: “Siamo vicini, ma c’è ancora tanto da pedalare, soprattutto perché le squadre davanti spingono forte”.

Uno dei dati più felici in casa Balerna riguarda la difesa, la meno battuta (per distacco con soli nove gol concessi) di tutto il campionato. “Prendere pochi gol è sempre motivo d’orgoglio per ogni portiere, ma il merito è da condividere con tutta la squadra. A partire dai difensori che non mollano un centimetro, al filtro dei centrocampisti, fino al pressing degli attaccanti. È sempre bello finire le partite con la rete inviolata e finora è stata una situazione quasi abituale. La solidità difensiva è la base per costruire qualsiasi vittoria”, aggiunge Vaghi. 

Dietro la serenità di oggi, però, c’è un percorso fatto di (tanti) sacrifici. Il ritorno in campo dopo la rottura del crociato non è stato semplice: “Dopo i 30 anni è ancora più dura. La motivazione non mi è mai mancata, ma senza l’aiuto della società, del nostro fisioterapista Giovanni di Nuzzo – che mi ha letteralmente rimesso in piedi – e del preparatore dei portieri Alessio Caracciolo, non ce l’avrei fatta. Devo molto a loro, anche se per tornare quello che ero ho dovuto sopportare qualche massacro (ride, ndr)”. 

Sono nove (suddivise in due esperienze) le stagioni di Vaghi con la maglia del Balerna. “Per me questa società è una famiglia. Mi ha dato l’opportunità di misurarmi in Seconda Lega, di crescere come persona e condividere lo spogliatoio con persone fantastiche a cui rimarrò sempre legato. Sono arrivato da ragazzino e sono stato accolto alla grande. Ora da “veterano” provo a ricambiare aiutando i giovani e i nuovi a integrarsi al meglio”. Non manca un sogno personale: “Al Balerna devo molto e spero di poter dare indietro qualcosa. Vorrei chiudere la carriera alzando un trofeo con questa maglia. Sarebbe il modo migliore per ringraziare il club”.

Che Balerna vedremo al ritorno? L’estremo difensore promette una squadra affamata. “Prevedere i risultati è complicato, anche perché davanti a noi ci sono squadre ben organizzate. Ma noi daremo filo da torcere a chiunque. E se, alla fine, saremo lì per giocarcela, ci proveremo sicuramente”.

Articolo da L’Informatore (Edizione del 31 gennaio)

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