Arbedo, bomber Rexhepi: “in Ticino a casa come in Kosovo. Zivko è un leader e Cedeno ha grandi qualità”

Arbedo, bomber Rexhepi: “in Ticino a casa come in Kosovo. Zivko è un leader e Cedeno ha grandi qualità”

L’Arbedo ha vissuto una prima parte di stagione tra alti e bassi: dopo un buon inizio, l’addio di Shala ha lasciato strascichi che hanno fatto scivolare i rossoblù fino al penultimo posto in classifica. Una posizione che, a fine anno, significherebbe retrocessione in Terza Lega. Tuttavia, la lotta salvezza è ancora lunga, con almeno sette squadre coinvolte e nessuna davvero tranquilla. Mancano ancora 13 gare, e tutto può succedere-

Il protagonista indiscusso di questa prima parte di stagione dell’Arbedo è sicuramente Kushtrim Rexhepi, bomber kosovaro classe 1994, che in patria ha giocato fino alla Serie B. Con 12 gol all’attivo – 9 in campionato e 3 in Coppa – è il trascinatore della squadra. Abbiamo avuto il piacere di parlare con lui della stagione dell’Arbedo, del suo passato in Kosovo e delle difficoltà affrontate nel trasferirsi in Ticino.

La prima parte di stagione è stata complicata per l’Arbedo. Quali sono gli aspetti su cui lavorare per credere nella salvezza?

“La prima parte di stagione non è finita come speravamo. Dobbiamo migliorare tanto, soprattutto nella fase difensiva, perché subiamo troppi gol facili. È su questo che dobbiamo lavorare se vogliamo credere nella salvezza.”

Con 12 gol tra campionato e Coppa Ticino, sei uno dei migliori marcatori della categoria, nonostante le difficoltà della squadra. Hai fissato un obiettivo personale di gol per la stagione o il tuo focus è esclusivamente sul risultato collettivo?

“Ho segnato nove gol in campionato e tre in Coppa, per un totale di dodici reti. Se continuo così, credo di poter arrivare a circa 20 gol entro la fine della stagione. Certo, la cosa più importante è il bene della squadra, ma per noi attaccanti segnare è una missione: dobbiamo sempre cercare di fare gol, è il nostro compito.”

Com’è l’atmosfera all’interno del gruppo, soprattutto in una situazione delicata come quella attuale? Ci sono giovani che ritieni particolarmente promettenti o che hanno fatto passi avanti significativi in questa prima parte di stagione? E secondo te, chi è il giocatore indispensabile per l’Arbedo?

“L’atmosfera all’interno del gruppo è sempre stata buona, almeno da quando sono qui. Abbiamo diversi giovani interessanti: Gabriel Cedeno, per esempio, secondo me è uno dei migliori della squadra, ha tante qualità ed è ancora molto giovane. Poi c’è Yari Perini, che può dare di più perché il talento ce l’ha, ma alcuni devono ancora crescere. Il nostro miglior giocatore? Per me è “Melk Gallo”, ma purtroppo è stato fuori per quasi due mesi a causa di un infortunio. Ora è tornato e speriamo che riesca a giocare tutte le partite da qui alla fine della stagione.”

Sabato vi attende la sfida contro la capolista Castello, l’ultima prima della pausa. È l’occasione giusta per regalarvi un inverno sereno?

“Sabato sarà un’altra battaglia per noi. Non abbiamo nulla da perdere e ci stiamo allenando bene questa settimana. Andremo lì per dare tutto e provare a portare a casa qualche punto.”

Hai segnato dodici gol, ma c’è stato un gol o una partita in particolare che senti più speciale o significativa per te e per la squadra?

“Tutti i gol per me sono importanti, ma quello contro il Vedeggio, nel 3-2, è stato fondamentale. Anche il gol contro il Morbio, per l’1-0 in casa, è stato speciale perché ha portato una vittoria.
Però il gol che mi piace di più è quello segnato contro il Tenero, per l’1-0: peccato che alla fine quella partita l’abbiamo persa 4-2.”

Sei un punto di riferimento per i tuoi compagni. Come vivi questo ruolo nello spogliatoio? Ti senti più un leader silenzioso o uno che carica il gruppo anche a parole?

“Nello spogliatoio cerco sempre di fare la mia parte. Sono uno dei più esperti e ho il rispetto di tutti. Provo a motivare i giovani, ma il nostro capitano, Josip Zivko, è davvero bravo a caricare il gruppo, anche se è più giovane di me. Io lo rispetto molto, è una parte fondamentale della squadra.”

Cosa ti ha portato in Ticino e che realtà hai trovato? Ti piace vivere qui?

“Sono arrivato in Ticino per mia moglie, ora viviamo qui insieme e stiamo bene. Lavoriamo come tutti e io gioco a calcio. Ho anche la mia attività lavorativa e sono contento. All’inizio è stato difficile abituarsi: non parlavo la lingua e non conoscevo nessuno. Adesso è tutto diverso, riesco a comunicare un po’, ho fatto tante amicizie sia fuori che grazie al calcio. È stato proprio il calcio ad aiutarmi a integrarmi velocemente e oggi mi sento a casa. Sono qui da due anni e mezzo e mi piace tantissimo: il Ticino è simile al Kosovo, più o meno. Ci sono tanti kosovari e a volte non sembra nemmeno di essere lontano dal mio paese. Ora arrivano le vacanze e ne approfitteremo per tornare a trovare la famiglia. Poi torneremo pronti per allenarci e raggiungere i nostri obiettivi con l’Arbedo.”

Lo strano caso di Simone Bentivoglio: dalla “fuga” di Paradiso al caos di Piacenza

Lo strano caso di Simone Bentivoglio: dalla “fuga” di Paradiso al caos di Piacenza

Simone Bentivoglio, ex calciatore di Serie A con un passato al Chievo, Sampdoria e Bari, torna a far parlare di sé, e ancora una volta per un episodio a dir poco surreale.

Ieri il Piacenza Calcio, storica società ora relegata in Serie D e in cui milita il ticinese Carlo Manicone, ha cambiato due allenatori nello stesso giorno. La mattinata è iniziata con l’esonero di Carmine Parlato, che non era riuscito a risollevare la squadra da una situazione complicata. Al suo posto, è stato annunciato Simone Bentivoglio, già noto nel nostro cantone per l’episodio in cui, dopo aver trovato un accordo per allenare il Paradiso, cambiò idea senza mai presentarsi.

Bentivoglio ha diretto il suo primo allenamento nel pomeriggio, ma in serata la società ha annunciato di aver rescisso il contratto con lui, richiamando Stefano Rossini, il primo tecnico della stagione. Rossini tornerà in panchina già oggi, nella sfida di Coppa Italia contro il Villa Valle.

A determinare il brusco addio di Bentivoglio è stata la dura protesta dei tifosi. Attraverso striscioni, tra cui uno ironico con scritto “beNONtivoglio”, i supporter biancorossi hanno espresso il loro malcontento e preteso l’allontanamento immediato del tecnico. Il nodo principale era il passato di Bentivoglio: nel 2011 era stato coinvolto nel caso calcioscommesse, patteggiando una sospensione di 13 mesi. Un episodio ancora più pesante per i tifosi del Piacenza, poiché il suo nome venne fatto da Carlo Gervasoni, ex giocatore del club, radiato per lo stesso scandalo e figura centrale di uno dei capitoli più bui nella storia ultracentenaria della società emiliana.

Terza Lega: Coldrerio-Breganzona per un posto sul podio

Terza Lega: Coldrerio-Breganzona per un posto sul podio

Scende in campo anche la Terza Lega in questa penultima settimana di competizioni, con una gara molot importnate per le posizioni di alta classifica visto che Coldrerio e Breganzona si presnetano a questa sfida appaiati in classifica a quota 20 punti, al quarto posto, a otto punti dal rapid Lugano.
Alle 20.45 il Coldrerio ospiterà il Breganzona: i padroni di casa devono assolutamente riscattare la brutta sconfitta per 4-0 di venrrdì scorso contro il Rapid Lugano capolista per scavalcare il ligornetto fermo a 21 punti e riconquistare il podioo mentre il Breganozna deve dare continuità di risultati dopo la grande vittoria casalinga contro il Comano di domenica.
Ci aspettimao una gara divertente e combattutoma anche tirata visto l’importanza della posta in palio

Scende in campo anche il gruppo 1 di Terza Lega in questa penultima settimana di competizioni, con una sfida molto importante per le zone alte della classifica. Coldrerio e Breganzona si presentano a questa gara appaiati al quarto posto con 20 punti, otto lunghezze dietro il Rapid Lugano capolista.

Alle 20.45al comunale di Coldrerio andrà in scena la gara tra Coldrerio e Breganzona. I padroni di casa, reduci dalla pesante sconfitta per 4-0 di venerdì scorso contro il Rapid Lugano, devono assolutamente rialzarsi per scavalcare il Ligornetto, attualmente terzo a quota 21, e riprendersi un posto sul podio. Il Breganzona, dal canto suo, cercherà di dare continuità alla convincente vittoria casalinfga di domenica contro il Comano.

Ci aspettiamo una partita avvincente, combattuta e carica di tensione, con entrambe le squadre pronte a lottare fino all’ultimo per sfruttare questa grande occasione di acciuffare una posizione sul podio.

Coppa Ticino: Chiasso impegnato a Comano, esame Losone per il Melide di Parola

Coppa Ticino: Chiasso impegnato a Comano, esame Losone per il Melide di Parola

Questa sera torna protagonista la Coppa Ticino con due sfide valide per i sedicesimi di finale. Oltre agli incontri di stasera, restano ancora tre gare da disputare: due – Breganzona-Sementina e Arzo-Coldrerio – si giocheranno la prossima settimana, mentre l’ultima – Makedonija-Arbedo – è in programma a marzo, alla ripresa dei campionati.

Alle 20.30 il Losone di Morandi se la vedrà con il Melide guidato da Parola. I padroni di casa, settimi in Terza Lega Gruppo 2 con una partita da recuperare, arrivano carichi dopo l’impressionante 8-0 rifilato al Ravecchia e puntano a scalare la classifica. Il Melide, invece, quinto in Seconda Lega, ha chiuso l’andata con un pareggio per 1-1 sul campo del Monteceneri e vuole continuare il suo percorso in Coppa Ticino.

La seconda sfida della serata è tra Comano e Chiasso, due squadre di Terza Lega Gruppo 1. I rossoblù, con un vantaggio di 5 punti in classifica, partono leggermente favoriti, ma il Comano ha già dimostrato di poter dire la sua battendo il Chiasso nella prima giornata di campionato. Questa sera, Martinelli e compagni cercheranno non solo il riscatto, ma anche di mettere le basi per la rivincita di venerdì, quando le due squadre si affronteranno nuovamente al Riva IV di Chiasso in campionato.

Semine, a tutto Simunac: “C’è voglia di vincere. Simic il mio ‘pupillo’, Colatrella fuori categoria”

Semine, a tutto Simunac: “C’è voglia di vincere. Simic il mio ‘pupillo’, Colatrella fuori categoria”

Il Semine sta vivendo una stagione da protagonista in Terza Lega, Gruppo 2. Dopo un inizio con qualche difficoltà, la squadra di mister Morici ha trovato ritmo e continuità, chiudendo il girone d’andata al primo posto. Il successo nello scontro diretto contro il Verscio, battuto 3-0, ha incoronato i ragazzi campioni d’inverno, ma l’obiettivo è ben chiaro: continuare a vincere per conquistare la promozione in Seconda Lega e la Coppa Ticino.

Tra i pilastri di questa squadra c’è Stipe Simunac, attaccante svizzero-croato con un passato importante e una leadership naturale che lo rende il punto di riferimento per compagni e società. Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo per conoscere meglio le sue sensazioni, i suoi obiettivi e il percorso del Semine.

Ciao stipe, nuova avventura con il Semine in questa stagione 24/25, che ambiente hai trovato? Ti trovi bene con società e compagni?

Mi trovo benissimo con i miei compagni, li considero come fratelli più piccoli. Sono molto esigente con loro, a volte forse anche troppo duro, ma sono sempre il primo a metterci la faccia e a difenderli. La società è giovane e ha bisogno di tempo, ma sta facendo di tutto per non farci mancare nulla. Per me, però, questa stagione non è facile: per motivi extra-calcistici non riesco a concentrarmi al 100% sul calcio. Cerco comunque di dare il massimo, anche se non è semplice. La società si aspetta molto da me, ed è giusto così.

Prima parte di stagione positiva con il primo posto momentaneo , l’obiettivo è la promozione in seconda?

Sì, il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo la promozione in Seconda Lega e vincere la Coppa Ticino. Però dobbiamo fare di più rispetto a quanto abbiamo fatto nella prima parte di stagione.

Quali pensi possano essere le squadre che vi daranno filo da torcere fino alla fine?

Tutti possono metterci in difficoltà, perché contro di noi tutti danno il massimo, ed è una cosa che capisco e che mi motiva. Ma l’unico vero ostacolo siamo noi stessi. Dobbiamo lavorare tanto per migliorare la mentalità.

Ci sono dei ragazzi giovani che ti hanno particolarmente colpito a Semine? E ce un giocatore indispensabile per la vostra squadra?

Il mio pupillo è Stefan Simic, uno dei nostri portieri: ha solo 16 anni ma è davvero interessante come giocatore. Un altro è Chris Scolari, la sua voglia di giocare a calcio a volte mi lascia senza parole.
Di giocatori importanti ne abbiamo tanti, ma penso che nessuno sia indispensabile. Però voglio menzionare Francesco Colatrella, un giocatore che secondo me è fuori categoria, ma di cui si parla troppo poco.

Da almeno un anno, collaborati con altri progetti in Italia riguardando sempre il mondo del calcio come la Goat League, Che cosa ti lasciano queste esperienze?

La Goat League è davvero un’esperienza bella e divertente. In questo momento il progetto è fermo, e ho ricevuto un’offerta per un’altra lega che sta per partire in Italia (la Kings League di Gerard Piquè, ndr), ma al momento non ho né la testa né l’energia per dedicare altro tempo a questi progetti.